mercoledì 11 novembre 2015

25 novembre: VIOLENZA SULLE DONNE E INFIBULAZIONE, INCONTRO-DIBATTITO A CERVETERI

In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne l’associazione culturale “SENONORAQUANDO Cerveteri” organizza un incontro-dibattito per affrontare il tema delle mutilazioni genitali femminili.  L’appuntamento si terrà il prossimo 25 novembre, alle ore 20.30, presso la Sala Ruspoli in  piazza Santa Maria, a Cerveteri. Ogni anno si stima che nell’Unione Europea i casi di infibulazione siano circa 300mila, e di questi circa 20mila solo in Italia. Il tema è di estrema attualità proprio in virtù dei flussi migratori che interessano il nostro Paese. Un’emergenza sanitaria a cui dovremmo trovarci preparati e sulla quale oggi è importante sensibilizzare le istituzioni e i cittadini. All’incontro, patrocinato dal Comune di Cerveteri, interverranno il medico volontario di “Bambini nel Deserto” Ong Onlus Assunta Santonati, l’antropologa Erica Eugeni e il presidente dell’Amsi (Associazione Medici Stranieri in Italia) prof. Foad Aodi. A seguire letture di testimonianze di donne infibulate tratte dal libro “La valigia dei ventagli. Percorsi creativi per la conoscenza delle mutilazioni genitali femminili” e dibattito con il pubblico. 
Ingresso libero.



venerdì 24 gennaio 2014

PER UNA DEMOCRAZIA VERA: norme per la presenza paritaria delle donne. ADESSO!



Non possiamo più attendere!
Siamo preoccupate per le modalità e i toni con cui si sta affrontando il tema della riforma della legge elettorale, e ci pare che la discussione sia più incentrata sui vantaggi che le singole forze politiche trarrebbero nell’immediato dall’adozione di questo o quel sistema elettorale, più che dal reale interesse per il bene comune del Paese e dalla determinazione di scrivere regole che restituiscano ai cittadini e alle cittadine un vero potere di scelta.
Un segnale chiaro dell’insufficiente ascolto è la scarsa attenzione al tema della democrazia paritaria, da parte di quasi tutte le forze politiche.
L’“Accordo di azione comune per la democrazia paritaria”, sottoscritto da oltre 50 Associazioni, e che da anni chiede di introdurre nelle disposizioni elettorali, norme di garanzia che favoriscano la elezione delle donne, indipendentemente dal sistema elettorale di riferimento sottolinea che:

Se nel nuovo Parlamento ci sono più donne tra gli eletti, ciò non è avvenuto grazie alla legge, ma malgrado la legge, per le scelte di alcune formazioni politiche di scegliere le candidature attraverso elezioni primarie, con l’uso della doppia preferenza, o designazioni on line. La presenza di un maggior numero di elette ha influito sull’agenda del Parlamento e ha accresciuto l’attenzione sui problemi drammatici di cui oggi sono vittime le donne nel nostro paese: la disoccupazione, la precarietà, la disparità salariale, i licenziamenti per matrimonio o maternità, la mancanza di servizi per la famiglia, la violenza, il femminicidio, la distorsione dell’immagine femminile. Anche per questo riteniamo indispensabile assicurare la presenza paritaria delle donne in Parlamento.” 

Siamo determinate a pretendere che nella legge siano indicate precise azioni per assicurare, quale che sia il sistema elettorale prescelto, norme che garantiscano una presenza paritaria delle donne.

Chiediamo a tutte le forze politiche un’assunzione di responsabilità per rendere finalmente compiuto il nostro sistema rappresentativo.
Si tratta di una “emergenza” democratica: va trattata come tale.
In caso contrario sarà una sconfitta che pagherà tutto il Paese, non solo le donne! 

SE NON ORA QUANDO?


mercoledì 22 gennaio 2014

PER LE DONNE UN CORSO DI AUTODIFESA CONDOTTO DA ISTRUTTORI EMAS





Nel mese di febbraio alle donne del territorio arriva un bel regalo da SNOQ-CERVETERI: un corso gratuito di autodifesa. Nato e voluto dall’associazione Senonoraquando -Cerveteri, con il patrocinio ed il sostegno del Comune di Cerveteri, il corso inizierà  sabato 1 Febbraio  e sarà condotto da istruttori di EMAS Italia. 

Il fenomeno delle aggressioni subite da donne di qualsiasi età, in ambiente stradale o domestico, è purtroppo di stretta attualità. Secondo i dati dell’O.M.S. una donna su tre, in età compresa tra i 16 e i 70 anni, è stata vittima di violenza. Lo studio approfondito della casistica delle aggressioni su scala mondiale  ha permesso di delinearne i rituali ricorrenti, evidenziando quindi l'escalation delle responsabilità e i vari momenti di innesco.

Il sistema Emas pone particolare attenzione alla Difesa Personale, avendo sviluppato un percorso multidisciplinare che affronta l'argomento dal punto di vista pratico, psicologico e giuridico, così da fornire  un panorama completo e prontamente utilizzabile.

Il corso e' articolato in 4 incontri di 2 ore ciascuno e si svolgerà dalle 9.30 alle 11.30 presso la palestra della scuola Giovanni Cena di Cerveteri in via Settevene Palo, 338. I posti sono limitati e chi è interessato deve prenotare. 

Info e prenotazioni al 388.5814646
snoq.cerveteri@gmail.com

 

giovedì 31 ottobre 2013



È successo anche nel nostro territorio: un uomo ha ucciso la propria moglie, accoltellandola. Ancora una volta, un uomo si arroga il diritto di togliere la vita alla donna con cui vive.
Delitto passionale, dramma della gelosia, raptus? No, delitto di possesso, sempre unidirezionale, da lui a lei, che accomuna latitudini e classi sociali, come rivela un recente rapporto ONU, secondo il quale il 38% delle donne nel mondo muoiono per violenza di genere.
Donne acidificate, private della loro libertà di scelta, massacrate, uccise da uomini emotivamente analfabeti, incapaci di vivere un rapporto paritario. Su questi dovrebbe essere puntata l'attenzione dei media e delle istituzioni nella loro funzione legislativa, non sulle donne, che diventano vittime per precisa volontà di chi le assassina. Sappiamo sempre troppo poco di questi uomini e invece spesso ci vengono forniti particolari sulla vita relazionale delle donne uccise, quasi a cercare una giustificazione al gesto dell'assassino. Non esiste mai nessuna motivazione che possa giustificare il femminicidio, l'uccisione di una donna in quanto donna: da qui bisogna partire per il superamento di tutti gli stereotipi che alimentano la cultura della violenza maschile sulle donne
La violenza di genere è un problema culturale, il colpo di coda di un patriarcato insicuro, secondo Vandana Shiva. Ma è anche un problema sociale, quando l'organizzazione della società assume come parametri relazionali, fra noi e gli altri, fra noi e l'ambiente, forme di  ingiustizia, di sfruttamento, di violenza.
Non conoscevamo questa giovane donna che, come molte migranti, vengono nel nostro paese facendo da apripista ai loro compagni, perché in grado di rispondere ai nostri bisogni di lavoro di cura, ma sappiamo che il suo progetto di vita è stato brutalmente fermato dall'uomo che le stava accanto. Per questo la piangiamo, per questo vogliamo ricordarla.

Associazione Senonoraquando - Cerveteri

venerdì 11 ottobre 2013

RACCONTO D'AUTUNNO



Dedicato alla nostra Costituzione

Era una notte di tempesta. Lampi squarciavano le tenebre illuminando di luce livida le valli, tuoni rotolavano rombando dalle montagne, una pioggia violenta sferzava i campi scavando solchi, il vento urlava fra i vicoli facendo rabbrividire i piccoli nei loro letti, il mare mugghiava avventandosi sugli scogli.
Ma la Città dormiva. Solo di tanto in tanto un fremito, memore di antiche offese, increspava il suo sonno, lasciando sfuggire dal petto un gemito lieve. Nella sua lunga esistenza, la Città aveva sofferto terribili sconvolgimenti. Fiumi di lava incandescente avevano travolto la vita lasciando ceneri fumanti, aghi di gelo l'avevano trafitta negli inverni inclementi, tradimenti e inganni avevano violato la sua innocenza, né il tempo aveva potuto lenire l' orrore della sciagura più grande: uomini avevano ucciso altri uomini, fratelli contro fratelli, e il loro sangue per giorni aveva arrossato i campi, dove non crebbe più il grano. Eppure, ogni volta la Città aveva saputo ricucire le ferite della sua anima, ritrovando la speranza e la volontà di riannodare la vita e, forse, fu proprio la fiducia nella sua forza a renderla ignara del nuovo pericolo.
Un rombo, più potente della tempesta, la strappò al sonno rendendola subito vigile. Le parve di riconoscere il suono ritmico di centinaia di zoccoli che colpivano con impeto il suolo. Frugò con ansia l'oscurità e li vide: destrieri lucidi di pioggia e di sudore lanciati al galoppo, le froge fumanti, la corsa sicura dei muscoli possenti, le teste magnifiche che sfidavano il vento. Vide gli uomini che li cavalcavano e sotto i corpetti di cavalieri indovinò cuori di pirati.
Atterrita, dall'alto delle mura antiche, li seguì dirigersi alle Porte urlando selvagge grida di guerra, mentre la pianura echeggiava di gutturali richiami. Li vide entrare spavaldi e arrestare la corsa sui disegni delicati del marmo della piazza, passare con arroganza di conquistatori fra le esili colonne degli edifici, sguazzare sguaiati nelle acque delle fontane, che l'arte di maestri eccelsi aveva adornato di splendide statue.
Allora, dai sobborghi giunsero tutti i pavidi che, forti della debolezza della Città, chiedevano agli invasori di divenire loro servi; qualcuno, nell'euforia della vittoria, fu nominato scudiero, ma i più finirono a pulire le latrine. E se ne sentirono grati. Anche l'accolita di soli uomini che, nonostante le vesti strane e le strane cerimonie, la Città aveva rispettato, aprirono le porte e si unirono ai vincitori.
Impotente, sentì i nuovi padroni gozzovigliare sulle tavole coperte di lino, fra cristalli scintillanti e argenti lucenti, li vide lordare i tappeti di seta dai delicati colori e crollare infine, ebbri di vino e di potere, sui letti d'ebano.
Quando quella interminabile notte illividì nell'alba del nuovo giorno, insonne e attanagliata da un funesto presagio, li osservò radunarsi tutti  nella piazza grande e marciare verso il tempio maestoso che custodiva La Legge Della Città e capì che l'atto più empio che nessuno aveva mai osato stava per compiersi.
Non ebbe bisogno di guardare, fu il suo cuore a sentire il colpo che mandava in frantumi il prezioso cristallo della teca. Visse l'eternità del gesto: la mano sacrilega che si abbassava al fianco dopo lo scempio, le schegge splendenti di mille riflessi che compivano tutta intera la loro parabola fino a posarsi inerti sul pavimento, il tempo che si arrestava.
Di colpo, la Legge fu nuda e indifesa.
Nei giorni a seguire, riconobbe che fu proprio quella muta invocazione di protezione a provocare l'esplosione di ribellione, il grido di rifiuto che urlava al mondo tutto il suo sdegno e che presto si propagò nelle strade, nelle piazze e nelle valli, acquisendo sempre più vigore e già trasformandosi in grido di liberazione.
Cara, vecchia Città, quante volte aveva opposto alla violenza la sua saggezza, la sua passione, il suo coraggio, uscendone vincitrice! "lo sarò anche stavolta" si disse fiduciosa. Scrutò attenta l'orizzonte. Un riverbero lontano, forme indistinte in movimento, poi massa ondeggiante e infine eccoli, li vide, cittadine e cittadini, già alle Porte, i volti seri, gli stendardi al vento.
Felice, con rinvigorita energia, raggiunse veloce le sue stanze, indossò la veste più bella e si avviò sorridente ad accogliere i suoi abitanti, canticchiando fra sé una canzone della sua gioventù "Una mattina mi son svegliato, o bella ciao, bella ciao, bella ciao ciao ciao...".
 
Gia`pubblicato sulla rivista Colorcity nel dicembre 2009, ho apportato qualche modifica per renderlo attuale.
Anna Maria Miceli