domenica 30 dicembre 2012

LABORATORIO DI POLIETICA 2013


Laboratorio di POLIETICA
 12 gennaio, 26 gennaio e 9 febbraio 2013
presso Rifugio degli Elfi in Piazza Risorgimento, 12 - Cerveteri

Cosa è il Laboratorio di Polietica?
E' un programma basato su un modello di influenza sociale, che integra attività finalizzate a:
  • la promozione delle Abilità di Vita (Life Skills);
  • lo sviluppo di una riflessività necessaria al cambiamento nei propri modi di agire automatici, attraverso l'apprendimento di pratiche di consapevolezza.
E’ un programma esperienziale. Ogni momento, che sia di confronto, presa di decisione o di conflitto, diviene un’occasione per sviluppare capacità riflessive sul proprio ruolo all'interno di questi processi, nella convinzione che l'etica in politica parta da noi stessi e dalla nostra capacità di porci nelle relazioni con gli altri.
Le Abilità di Vita, oggetto della riflessione di questo anno, saranno:
  • capacità di analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo;
  • capacità di imparare a risolvere problemi in modo costruttivo;
  • capacità a mediare, negoziare e gestire creativamente i conflitti.

Come verrà organizzato?
Il Laboratorio si svilupperà a partire dalla proposta di realizzare in gruppo dei collage sui valori chiave della nostra Costituzione: non violenza, giustizia, libertà, pace, diritti umani, responsabilità e speranza.
Lo scopo è quello di partire dallo sviluppo di una capacità di analisi critica del nostro agire, per arrivare ad attivare una riflessione critica sulla possibilità di riproporre con forza questi valori.
Costituirà una tappa fondamentale l’analisi dei problemi e dei comportamenti che rappresentano i principali ostacoli a tali valori nell'attuale modo di fare politica, per riconoscere e contrastare le modalità comunicative che alimentano la violenza, le mafie, le censura, il razzismo, la guerra, l'egoismo e la paura. 

Quali saranno i canali di promozione e condivisione del lavoro?
I prodotti del percorso saranno riuniti in un ipertesto, inserito nel sito Se non ora quando Cerveteri (http://senonoraquandocerveteri.blogspot.it/) e presentato al Coordinamento Nazionale, oltre che alle Istituzioni ed ai Partiti Locali.
La proposta si inserisce nel meritevole lavoro del Comitato per la Pace che la delegata Lucia Lepore ha già proposto presso l'Istituto Superiore “Mattei” negli scorsi anni. 

Programma
Il programma è costituito da 3 incontri rivolti all'intera popolazione di Cerveteri tramite inviti sulla nostra pagina Facebook, sul sito Senonoraquando – Cerveteri e tramite volantinaggio nei punti di aggregazione locali.




I° INCONTRO
12/1/13
ore 9.00


PLENARIA - 30 min.

Presentazione del progetto

GRUPPO - 45 min.
Condivisione motivazioni ed aspettative attraverso l’acrostico di Polietica

PLENARIA - 60 min.

Condivisione obiettivi e chiusura

GRUPPO



II° INCONTRO
26/1/13
ore 9.00


PLENARIA - 20 min.

Presentazione

CAFE WORLD SUI SETTE VALORI - 55 min.



PLENARIA DEI 7 GRUPPI -
60 min.

Condivisione e chiusura


III° INCONTRO
9/2/13
ore 9.00


PLENARIA – 20 min.


PRESENTAZIONE CAFE SUI SETTE CONTROVALORI - 55 min.


PLENARIA DEI 7 GRUPPI -
60 min.

Condivisione e chiusura

sabato 29 dicembre 2012

“Le donne e il femminicidio, facciano sana autocritica: quante volte provocano?”. Questo il titolo del testo affisso dal parroco di S.Terenzio (Lerici) sulla bacheca della sua chiesa, in cui si legge che “...le donne sempre più spesso provocano con vestiti succinti e cadono nell’arroganza, finendo per esasperare le tensioni”.
Il parroco è ancora più esplicito nel corso di una intervista al GR2, in cui precisa che una donna in abiti succinti scatena inevitabilmente gli istinti maschili, a meno che non si sia froci. Se questo è il livello culturale, non varrebbe la pena di usare il proprio tempo per un commento.
Il problema è che in Italia quest’anno sono state uccise 120 donne, per cui un manifesto del genere si configura come istigazione a uccidere o come perdono preventivo ai futuri assassini uomini, i quali poverini si sa che non sono in grado di resistere ai propri istinti animali. Così in un sol colpo il baldo parroco riesce ad offendere, in par condicio, donne e uomini.
Il fatto che quest’uomo si senta in diritto di esprimere così apertamente il suo disprezzo verso le donne , chiama in causa l’organizzazione di cui fa parte, quelle gerarchie ecclesiastiche tanto prodighe nel lanciare allarmi contro la legge sull’aborto o la fecondazione assistita, quanto silenziose sulla strage di donne che si consuma nel nostro paese.
D’altra parte, questo spiega perché i vari governi che si sono succeduti, tutti più o meno proni alla volontà del Vaticano, non abbiano mai messo in agenda il problema del femminicidio, che è uno dei più alti d’Europa. Anche su questo noi donne valuteremo le formazioni politiche che si presenteranno alle prossime elezioni.
Oggi siamo solidali e vicine alle donne di Lerici.

Se non ora quando-Cerveteri

venerdì 28 dicembre 2012

Resoconto "Laboratorio di Buona Politica - marzo/aprile 2012


Care amiche e cari amici, in netto ritardo, condividiamo sul blog il lavoro svolto nel laboratorio organizzato nella primavera 2012. Buona lettura! 
Snoq-Cerveteri

                                                                           
LABORATORIO DI BUONA POLITICA
MARZO – APRILE 2012 – COMITATO SNOQ CERVETERI
Polisportiva Associazione “La Rosa Bianca” - Via Casale del Ferraccio, snc - Cerveteri

RESOCONTO DELL’INCONTRO “Le Linee Guida del Laboratorio di Buona Politica”
21 Aprile 2012
A cura di: Paola Mamone, Tiziana D’Alessandro, Chiara Ernetti
e del Comitato “Se non ora quando” di Cerveteri


Il Comitato “Se non ora quando” di Cerveteri è oggi felice di accogliere i candidati sindaci, le candidate e i candidati alle prossime elezioni amministrative, le cittadine e i cittadini, alla presentazione delle linee guida per una buona politica e quindi dei progetti per il benessere di Cerveteri che sono stati elaborati nel corso degli ultimi due mesi nel laboratorio di buona politica, attraverso un processo di partecipazione attiva, che ha coinvolto quasi cinquanta donne del territorio. Il cerchio che ci ha accompagnato in quest’avventura lascia quindi il posto a dei tavoli che sparsi per il salone sono pronti ad ospitare le/i convenute/i.

Paola ci invita ad iniziare col chiederci “come stiamo” perché l’ascoltare noi stesse/i ci aiuta ad ascoltare le/gli altre/i... lo facciamo attraverso un “bollettino meteo” il quale ci informa della presenza delle seguenti sensazioni: nubi in espansione con sottofondo di turbolenze; nuvoloso però con il sole che vuole uscire fra un po’; nuvoloso con grandi possibilità di miglioramento; grande sole oggi, domani e per tutta l’estate; sereno; sereno, io sto bene; gasata; andante; quiete dopo la tempesta; fulmini e saette; clima mediterraneo; acqua che è vita; piove, c’è il sole, ampie possibilità di arcobaleno

Anna Maria procede col dare il benvenuto a tutte/i e ringrazia della loro presenza Cecilia D’Elia (Assessore alle politiche culturali della Provincia di Roma) e Marta Bonafoni (giornalista) che coordinerà il confronto nel momento della mattinata intitolato “Il punto di vista di “Se non ora quando” nazionale, delle Istituzioni e dei Partiti sull’azione di Snoq-Cerveteri”. Segue quindi una breve presentazione di questo movimento, molto giovane ma comunque molto attivo. Tutto è nato dall’incontro fra amiche che nel tempo, sempre più motivate, hanno coinvolto altre abitanti di Cerveteri nella realizzazione di un Laboratorio di buona politica. È con gioia che desideriamo comunicare il successo dell’iniziativa, sia per quanto riguarda la partecipazione, sia per le proposte emerse sui temi del Lavoro, del Welfare e della Rappresentazione, e soprattutto per l’esperienza di vera cittadinanza attiva che abbiamo vissuto. Per quattro sabati, dalle 9.00 alle 13.00, mettendo da parte gli altri impegni, ci siamo riunite per confrontarci sui nostri bisogni e sulle nostre­ aspettative e per elaborare insieme proposte, con l’obiettivo di promuovere il benessere del territorio.
I bisogni e i sogni delle donne espressi nel primo incontro sono stati tanti e diversi fra loro, a volte molto diversi; eppure si è giunte a decisioni condivise da tutte. Ciò che interessa qui far conoscere è il come si siano privilegiate alcune proposte invece di altre. Non si è votato a maggioranza, né c’è stato più ascolto per alcune donne a scapito di altre, né ancora la scelta è stata determinata dal protagonismo di chi avanzava le proposte. Quello che abbiamo sperimentato, invece, è stato un processo decisionale basato sul consenso, un’esperienza preziosa che può ben spiegare la tenacia della presenza ai quattro incontri. Alla domanda pressante e imprescindibile, sia a livello locale che nazionale, di come si faccia buona politica, le donne del Laboratorio non hanno risposte assertive da dare. Possono però, e desiderano, far conoscere l’esperienza che hanno condiviso, fatta di emozioni e di comportamenti quali sono il credere nel potere creativo della partecipazione, l’accoglienza reciproca, l’ascolto, la fiducia, il non giudizio, l’umiltà, il procedere con leggerezza senza però perdere di vista l’obiettivo. Questa è stata la prassi. A ben vedere una prassi di genere, familiare alle donne che, unita al loro pragmatismo che ha permesso di rispettare i tempi stabiliti, ha portato a decisioni unanimemente condivise.
Siamo ora invitate/i a esprimere coralmente cosa vuol dire per ciascuna/o di noi buona politica, e come fare buona politica. Lo facciamo leggendo la frase che ci risuona di più tra quelle scritte su un elenco presente sui nostri tavoli… le nostre voci allora si alternano nella lettura  delle seguenti frasi:
v  Credendo …nel potere creativo della partecipazione.
v  Coinvolgendo il maggior numero di cittadini/e possibile.
v  Predisponendo spazi e tempi di incontro.
v  Accogliendo ognuno con un sorriso.
v  Creando un clima di ascolto, di fiducia e di non giudizio.
v  Essendo sinceramente curiose di quello che l’altro/a può offrire.
v  Rilevando direttamente i bisogni della cittadinanza
v  Considerando ogni persona – compreso noi stesse – come portatrice di una parte della  conoscenza.
v  Accogliendo con interesse ogni proposta.
v  Confrontandoci con umiltà con esperienze più avanzate.
v  Approfondendo temi di rilevanza nazionale.
v  Imparando dialogare.
v  Valorizzandoci a vicenda.
v  Lasciando andare quello che non ha risonanza nel gruppo.
v  Fidandosi di quello che emerge nel processo ed apprezzandone ogni momento.
v  Non considerandoci portatrici di verità.
v  Rasserenandoci a vicenda.
v  Sostenendoci e sviluppando comprensione per i limiti nostri e delle altre.
v  Assumendo responsabilità.
v  Non prefiggendoci mete predefinite.
v  Guardandoci con occhi meravigliati.
v  Offrendoci con grazia.
v  Prendendoci cura di ognuno.
v  Avendo fiducia nella nostra creatività.
v  Sostenendo i semi di idee che nascono dal confronto.
v  Seguendo il pensiero che si sviluppa nel gruppo con attenzione.
v  Non sovraccaricandoci.
v  Nutrendoci nella gioia dell’essere insieme.
v  Avendo come punto di partenza onestà e determinazione, impegnarsi fortemente per risolvere i mille problemi che affliggono questo paese meraviglioso.
v  Partendo dalla diversità (di genere, di orientamento politico e religioso, di nazionalità, di professione, di esperienze…) come occasione di arricchimento personale e sociale.
v  Solo uniti, determinati e consapevoli di quello che sono i nostri obiettivi, riusciremo nell’intento.
v  Possiamo fare buona politica procedendo con leggerezza, senza perdere mai di vista l’obbiettivo, ma senza dimenticarci di ridere insieme.

E create sul momento:
v  Imparando dagli errori.
v  Fare un passo indietro come singoli per farne tre con la comunità in avanti.
Questo gruppo è un gruppo che all’inizio non sapeva cosa fare ma che voleva farlo. Di fatto tutte le frasi che abbiamo letto sono state i nostri punti di rifermento durante i lavori del laboratorio.

È dunque giunto il momento di presentare le linee guida che ogni sotto gruppo ha elaborato, fanno da portavoce Tiziana, Chiara e Lucia.

Il lavoro complessivo del GRUPPO RAPPRESENTAZIONE fa emergere tre priorità.
  1. L’esigenza di uno spazio di aggregazione che risponda alle esigenze, emerse anche negli altri gruppi, di un coinvolgimento sempre più esteso di cittadini/e ad un progetto di società migliore.
Per fare questo occorre creare un clima di fiducia e di ascolto, sospendendo ogni giudizio e pregiudizio.
Trovare quindi una sede facilmente raggiungibile e centrale è forse la prima istanza da rivolgere a chi amministrerà la città.

  1. Sul piano politico vanno portati alcuni temi come l’esigenza imprescindibile di una maggiore rappresentatività a livello istituzionale delle donne.
La presenza delle donne nell’attività governativa è rivolta a una Politica nuova che approfondisca temi di rilevanza e di interesse collettivo in un clima di dialogo e di umiltà e che consideri ogni persona, comprese se stesse, come portatrice di una parte della conoscenza.
Questo è possibile: accogliendo, ascoltando, approfondendo, imparando a dialogare senza sovrapporsi, valorizzando ogni individualità, assumendo responsabilità, non prefiggendosi mete predefinite, non considerandosi portatrici di verità assolute, sostenendo chiunque apporti idee nuove e costruttive.

  1. È necessario che chi amministra crei un filo diretto con la cittadinanza, rilevandone i bisogni e accogliendo con interesse e spirito costruttivo ogni proposta “dal basso”.
Una politica che non sia di palazzo ma di “strada in modo da non interrompere mai il filo diretto con la comunità e credendo nel potere creativo della partecipazione.
Nel gruppo Rappresentazione emerge  dunque l’esigenza di creare interesse organizzando incontri tematici e creando una cornice contenitiva che alimenti la motivazione a partecipare.
Attraverso la partecipazione è possibile così rompere il muro della diffidenza permettendo alle persone, senza separatismi di genere, di sentirsi parte in causa nell’incidere sulle scelte politiche della città.
Il lavoro complessivo del GRUPPO LAVORO fa emergere:
Obiettivo: Il nostro obiettivo è mettere al centro di ogni ipotesi imprenditoriale la Necropoli di Cerveteri, come assunzione identitaria, per promuovere il progresso del territorio attraverso lo sviluppo del turismo culturale e ambientale e la trasmissione dei saperi tradizionali.
Modalità:
  • Necropoli-Cittadinanza
    • Avvicinando la Necropoli alla cittadinanza tramite:
      • Percorsi facilitati;
      • Visite gratuite per i residenti;
      • Progetti mirati per le scuole;
      • Assemblee pubbliche che spieghino l'importanza del riconoscimento “Patrimonio Unesco”.

  • Necropoli-Gestione del Patrimonio storico e ambientale
    • Attraverso il completamento del Piano di Gestione Unesco;
    • Mantenendo, in maniera sistematica, la pulizia e l'ordine dell'area circostante la Necropoli;
    • Prevedendo di dedicare un adeguato capitolo di bilancio;
    • Mantenendo una visione d'insieme del patrimonio storico e ambientale cerite ( Necropoli, Rocca di Ceri, Borgo del Sasso, Palude di Torre Flavia).

  • Necropoli-Strutture sul territorio
    • Individuando un luogo polivalente per la trasmissione dei saperi tradizionali:
      • Artigianato
      • Agricoltura
      • Viticoltura
    • Prevedendo la costruzione di nuove strutture ricettive in grado di ospitare gruppi numerosi;
    • Dando visibilità nazionale ed internazionale al nostro territorio nella consapevolezza che il suo sviluppo economico risiede proprio nel ricco patrimonio storico e ambientale che abbiamo ereditato.

Obiettivi a breve termine di SNOQ Cerveteri
  •       Diffusione delle informazioni sulle proposte elaborate attraverso materiale cartaceo e rete per sollecitare domande, idee e proposte.
  •       Ricerca e attivazione di uno spazio polivalente come punto di incontro e di attività.

Il lavoro complessivo del GRUPPO WELFARE fa emergere:
Obiettivo: realizzare un luogo di aggregazione per giovani madri con bimbi da 0-3 anni, in una struttura idonea, dove si possa attivare una banca del tempo mirata alle particolari esigenze di coloro che non hanno una rete di sostegno familiare. Si costituirebbe così una rete di sostegno a proprio vantaggio e a vantaggio degli altri.
Modalità:
·         elaborazione di un progetto da presentare all’assessorato alle politiche sociali di Cerveteri.
·         Identificazione di uno spazio comunale idoneo;
·         Collaborazione con la ASL locale per l’organizzazione di riunioni a tema (psicologa… puericultrice);
·         Creazione di un gruppo promotore di giovani mamme;
·         Costituzione di una banca del tempo circoscritta e mirata all’iniziativa;
               
Obiettivi a breve termine:
  • Identificare la sede;
  • Creare una rete di donne disposte ad impegnarsi concretamente in questo progetto;
  • Creare una giusta comunicazione mirata a diffondere il progetto tra e coinvolgere la cittadinanza.

Come dichiarato da Lucia, portavoce del gruppo welfare, la realizzazione di questo progetto avrebbe impatto sociale immediato e forte. L’obiettivo più importante di tale proposta è che le donne coinvolte in questa iniziativa si riconoscano come risorsa l’una per l’altra così come è avvenuto nel nostro laboratorio. E così si migliora il mondo e la qualità della vita. Questo laboratorio è un esempio di come si può attivare la partecipazione attiva delle cittadine e dei cittadini perché non esiste politica senza partecipazione attiva. Questa è buona politica.


Qual è stata la metodologia che ci ha accompagnato in questo percorso? Come ci spiega Paola fondamentale in tutto il processo è stata la fiducia nell’incontro con le altre. Gli incontri hanno sempre avuto la stessa struttura prevedendo un momento introduttivo in plenaria per creare le condizioni per lavorare. In questo momento abbiamo giocato per accoglierci reciprocamente e quindi condiviso la tematica e lo scopo della giornata. Ci siamo poi sempre divise in piccoli gruppi in base ai nostri interessi riguardo alle tematiche Welfare, Lavoro e Rappresentanza. Il lavoro in sotto-gruppi ha aumentato le possibilità di confronto fino alla creazione di vere e proprie schede di progettazione. Nei diversi gruppi abbiamo compreso la ricchezza delle differenze e della creatività, ognuna di noi ha allargato il proprio punto di vista avendo la pazienza e lasciando il tempo all’autorganizzazione. La metodologia adottata è stata quella dell’Open Space Technology: in particolare abbiamo avuto estrema fiducia nel processo e cura infinita nelle relazioni. Probabilmente c’era bisogno di più tempo per progettare, ma se non ci si da un tempo si rischia di mettere un freno alla creatività. Dopo il confronto sui lavori in sotto-gruppo c’è stato l’incontro e il preziosissimo scambio di esperienze con le donne ospiti.

Anche oggi lasciamo spazio alle nostre ospiti Marta Bonafoni, giornalista che modererà il momento, Cecilia D’Elia e Marta Leonori (Direttore della Fondazione “Italianieuropei”).
Marta esordisce ritornando alla metafora del meteo rilevando una grande cappa, sintomo di bassa pressione che butta giù… è però presente anche un venticello che può riaprire il cielo anche perché esistono giornate come queste.
Cecilia denuncia una grande preoccupazione di fronte al fallimento della classe che ci governa. C’è bisogno di un coinvolgimento creativo e di una passione diversi da quelli attuali, che creino dell’altro. È necessario cercare dei rapporti politici sia a destra che a sinistra, trovando il coraggio di mettersi in gioco. Bisogna investire sulla cultura e la cittadinanza attiva è un buon mezzo per far ciò.
Marta, continuando ad usare la metafora meteorologica, parla di un tempo nuvoloso ove le nuvole possono avere una doppia valenza: possono essere spazzate via o possono essere sempre più scure. Quello appena passato è stato un momento di stallo, si attendeva qualcuno che ci facesse uscire da questo, il governo tecnico dunque serviva. Siamo tutti disponibili ai sacrifici, ma qualcuno sta pagando ancora troppo poco. È necessaria una riforma dei partiti, la trasparenza e la possibilità di scegliere il/la rappresentante. È dovuto un senso di responsabilità anche perché le risorse sono scarse, bisogna saper mettersi da parte per il bene del territorio e dei cittadini. Spesso c’è una mancanza dei contenuti oltre che a una mancanza dei luoghi.
Secondo Cecilia le donne sono molto cambiate. Ne è testimone il film della regia di Costanza Quatriglio “Io, qui. lo sguardo delle donne” che ci consiglia di vedere. Le donne hanno addosso quasi esclusivamente il carico della cura dei bambini, dell’handicap, degli anziani e spesso non ce la fanno a sopportarne il peso.
È necessario tornare a NOI  e per far ciò c’è bisogno di trovare gli spazi. Il pubblico dovrebbe essere più bello, più curato, ad esempio chi si rivolge al proprio municipio, nel farlo, dovrebbe sentirsi a casa grazie all’ascolto che dovrebbe ricevere. Spesso invece c’è la difficoltà di mettersi in comunicazione, manca la capacità di capire quali sono i luoghi fruibili o meno. La cura dell’architettonica di un quartiere può più o meno favorire la socializzazione delle/dei ragazze/i che lo abitano, come ad esempio la presenza di un muretto. Non basta però la sola creazione dei servizi, come l’asilo nido proposto, bisogna curarne il prima e il dopo.

È giunto dunque il momento di sapere cosa pensano i nostri candidati a sindaco delle linee guida emerse in questo laboratorio.
Tutti i candidati sembrano accogliere con benevolenza le proposte emerse. Dalla loro parte è stata però forte la tentazione di fare proclami elettorali, ed era difficile pensare possibile il contrario a così poco tempo dalle elezioni. In questa parte di resoconto quindi, per evitare favoritismi e rimanere neutrali nella narrazione, abbiamo deciso di non citare di quale candidato fossero le parole enunciate e di procedere per argomenti trattati.
Le tematiche affrontate vanno dalla necessità di concretezza, alla fiducia nel mondo dell’associazionismo per rilanciare la politica come partecipazione. Ed è quindi in merito a questo che viene condivisa la necessità di avere a disposizione dei luoghi per promuovere i diversi movimenti ispirati alla partecipazione.
Nelle varie argomentazioni emerge il fatto che le quote rosa rischiano di divenire delle “riserve indiane” senza dare il giusto peso alla presenza femminile nel mondo della politica. Emerge anche il fatto che purtroppo anche i giovani mancano in politica.
Non è facile chiedere ai cittadini di responsabilizzarsi, spesso è più facile mettere una croce su un simbolo per delegare. Per uscire dalla crisi bisogna collaborare tutti insieme.

Cecilia in conclusione del dibattito lancia dei suggerimenti: che la politica sia aperta a tutti e di non esser gelosi delle proprie idee. E la “minaccia” è che queste cose si possono fare anche senza sindaco. I partiti vanno riformati, ma il finanziamento è importante per preservare la democrazia. È necessario controllare che i partiti facciano ciò che devono.

Per concludere questa mattinata di proposte, spunti, riflessioni non ci rimane che sperimentare quanto è vero che le nostre voci possano non rimanere solitarie, ma entrare a far parte di un coro. Ci spostiamo quindi all’esterno, nel magnifico giardino, per sperimentare le nostre voci e per unirle a quelle delle/degli altre/i nell’intonare cori africani guidati da una bravissima e giovane maestra. Ed allora ecco che si riforma il cerchio, quel cerchio di persone che ci ha accompagnato durante il laboratorio. Qualcuno si dilegua, molte/i si sperimentano e nonostante non sia sempre facile trovare la giusta tonalità, mantenere il tempo, rispettare il proprio turno, è magico il coro che le nostre voci riescono a comporre INSIEME.

Ci piace chiudere questo resoconto con una riflessione che il Comitato “Se non ora quando” di Cerveteri il 30 aprile, a conclusione del laboratorio, ha pubblicato nel suo blog. Ci teniamo a precisare che anche parte del testo citato in precedenza proviene dal blog http://senonoraquandocerveteri.blogspot.it/
Troppo spesso si guarda con superficialità a iniziative promosse da donne, ritenendole inerenti a problemi squisitamente femminili e perciò scarsamente interessanti per il resto della comunità. È bene allora fare un po’ di chiarezza. Noi abbiamo discusso di asili nido, di scuole, di cultura, di spazi di aggregazione, di accoglienza, di tempi di vita e di lavoro, di opportunità lavorative, di progresso del nostro territorio, di rispetto dell’ambiente, di onestà e trasparenza. Sono forse questi problemi di donne, o non sono invece problemi di tutte e di tutti coloro che desiderano stare bene nella propria città? Ciò che è diverso è lo sguardo, il punto di vista delle donne, che li illumina in maniera differente e nuova. Illudersi di poterne fare ancora a meno è una miopia che non siamo disposte a tollerare. Come Comitato Snoq ci siamo mosse in questo senso, nella convinzione che un paese pensato e costruito insieme alle donne, è un paese migliore per tutti. Con la lettera inviata a febbraio ai partiti e alle liste civiche, abbiamo chiesto la rappresentanza paritaria: la risposta a questa richiesta la vedremo, e la giudicheremo, dopo il 7 maggio, quando verrà presentata la nuova Amministrazione. Con il Laboratorio abbiamo dimostrato che si possono elaborare proposte fattibili, condividendo una modalità decisionale che sia non solo efficace ma anche gratificante.

Buone elezioni a tutte e a tutti.
... e arrivederci presto!