Il movimento “Se non ora quando” nasce a livello nazionale il 13 Febbraio 2011 quando, grazie all’appello di un gruppo di donne, un milione di persone sono scese in piazza per chiedere dignità e rispetto per le donne. Da più parti si afferma che quella manifestazione costituì il primo tassello che, con un effetto domino, ha portato alla caduta del Governo Berlusconi. Il governo è cambiato, i nostri problemi invece sono gli stessi, perciò la rete dei comitati Snoq sta preparando un’agenda politica di genere, da presentare alle istituzioni.
Il Comitato “Se non ora quando” di Cerveteri, che è stato
costituito lo scorso Novembre con un incontro pubblico nella ex Aula Consiliare,
in linea con gli altri comitati vuole raccogliere i bisogni e i desideri delle
donne del territorio, affinché il loro punto di vista diventi imprescindibile
nella organizzazione politica, sociale, culturale ed economica della nostra
città.
La grave crisi morale e politica che Cerveteri soffre da
troppo tempo, dimostra che a nulla valgono aggiustamenti vari, dettati
dall’emergenza, di problemi antichi. Quello che serve è esplicitare norme di
condotta pubblica e privata, che declinino comportamenti coerenti: dal rispetto
delle istituzioni che si rappresentano, al senso di responsabilità, dal senso del
dovere al senso di giustizia.
Ma non basta, c’è
anche bisogno di un immaginario diverso e di un linguaggio che lo descriva.
Cosa si intende esattamente quando si parla di Politica? Per noi ha senso solo
se essa mette al centro del suo agire il benessere dei cittadini, i loro
bisogni, ma anche i loro sogni. Se tradisce questa funzione, se non riesce ad
avere una visione del futuro, allora si limita ad amministrare l’esistente,
correndo il rischio di cadere preda di mire utilitaristiche, che niente hanno a
che fare col progresso del territorio. Per noi Politica significa asili nido e
scuole confortevoli, sicurezza, cultura, luoghi che favoriscano la
socializzazione, spazi verdi ben tenuti, valorizzazione dei saperi e delle
risorse del territorio, rispetto per l’ambiente, centri antiviolenza e di
sostegno alle donne, lavoro inteso come una fra le tante attività degli esseri
umani, scelta libera della maternità senza essere costrette a firmare
dimissioni in bianco, rispetto dei tempi di vita, cura delle persone e delle
cose, difesa dei beni comuni, accoglienza.
E significa,
innanzitutto, l’ambizione e l’impegno di ridare ad ognuna di queste parole il
loro significato originario, affinché si possa rifondare il patto di fiducia tra
governanti e cittadini, essenziale nella vita democratica.
Noi donne, con le nostre competenze, la nostra capacità
progettuale, la nostra familiarità alla cura e la nostra credibilità, siamo in
grado di contribuire a ricomporre questa realtà degradata. Non ci tireremo
indietro, ma questa volta parteciperemo da protagoniste, non come portatrici
d’acqua. Non accettiamo, com’è avvenuto finora, una rappresentanza irregolare,
che ignori la metà dei cittadini, perché non esiste democrazia se non ci sono
donne e uomini al governo. Per questo, ai partiti e alle liste civiche che concorreranno
alle prossime elezioni amministrative della nostra città, chiediamo la rappresentanza paritaria, 50/50. Chi ancora una volta si
sottrarrà a questa domanda di giustizia, non avrà la nostra simpatia, né il
nostro sostegno. D’ora in poi, una donna, un voto, convinte come siamo che un
paese pensato e costruito insieme alle donne, è un paese migliore anche per gli
uomini.
Comitato “Se non ora
quando” di Cerveteri
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