Mini guida ad alcuni vocaboli comunemente abusati
Mi propongo e vi propongo un’operazione in itinere di igiene
del linguaggio, ossia ripulire le parole dalle scorie che comportamenti
opportunistici, conformistici o di pigrizia mentale, vi hanno depositato,
mistificandone e persino snaturandone il senso.
GUERRA UMANITARIA:
per il carico di violenza, di dolore, di distruzione, di perdita di umanità, che
implica il vocabolo “guerra”, in nessun caso può essere associato all’aggettivo
“umanitario”. Qui realmente si tratta di una snaturazione del significato.
CAPITALE UMANO,
RISORSE UMANE: non si capisce il nesso tra l’aggettivo umano e i termini capitale
e risorse, che hanno una connotazione
economica o comunque utilitaristica. Esistono in italiano termini perfettamente
comprensibili, quali personale,
lavoratori, dipendenti, professionisti, imprenditori,
ecc.
ESUBERI: la
definizione che fornisce il vocabolario è quantità
eccedente. Notiamo innanzitutto che il termine quantità non implica la
qualità, che può differenziare gli “eccedenti”; inoltre, chi, e in base a che
cosa, stabilisce la quantità eccedente? Si tratta in ogni caso di un termine
volutamente poco chiaro: diversa, infatti, sarebbe la nostra percezione se si
usassero le parole reali, quali perdenti
posto/lavoro, disoccupati, cassintegrati.
SECONDA REPUBBLICA:
è un falso. La seconda repubblica si avrà nel nostro paese quando i governanti
acquisiranno la cultura del servizio pubblico e i governati quella
dell’esercizio della cittadinanza.
CREDITO, DEBITO,
PRODUZIONE, SPENDIBILITA’: vocaboli che quotidianamente vengono usati da
chi opera nella scuola e che certo sarebbero più adatti nel consiglio di
amministrazione di un’azienda.
DISCESA IN CAMPO:
mutuata dal linguaggio calcistico, l’unico evidentemente familiare a chi per
primo ne ha fatto uso, è uno dei vocaboli più usati. Si leggono e si ascoltano
assurdità del tipo: discesa in campo del papa, di uno stilista, di
un’associazione, ecc., laddove si tratta invece di fare o entrare in politica; prendere o ribadire una posizione;
intervenire.
SQUADRA DI GOVERNO:
ma cosa si usava in questo caso 17 anni fa? Gruppo, equipe? La Politica è
troppo importante per definirla con metafore calcistiche.
Poi vi sono termini da sguardo truce e mascella quadrata.
POLEMICA, usato
abbondantemente al posto di dibattito, scambio
di opinioni, divergenza di vedute, rimostranze, ecc.
ASSALTO (per
esempio ai giardini del Quirinale; ai cinema di prima visione; ai negozi nei
giorni di saldi, mentre le immagini in tv o le foto sui giornali mostrano
persone ordinatamente in fila), laddove si tratta evidentemente di folla, moltitudine, ecc.
INVASIONE di
clandestini, invece di arrivo di
cittadini extracomunitari.
EMERGENZA o ALLARME
per il caldo in estate e il freddo in inverno. Se capiterà una vera emergenza
di tipo climatico, che vocaboli ci dovremo inventare, dal momento che questi li
abbiamo usurati ad ogni cambio di stagione?
E, in generale, a chi e a cosa serve questo livello
permanente di ansia, di ostilità, di scontro? Certamente non al processo di
maturità democratica del paese, né tantomeno alla serenità dei cittadini.
UOMO CON GLI
ATTRIBUTI (evito di usare l’espressione volgare, che è comunque la più
diffusa): è pleonastico; poiché si
fa riferimento ai genitali maschili, è evidente che l’essere uomo ne implica il
possesso. Non sarebbe più corretto ed elegante sostituire tale definizione
carica di testosterone, con uomo di
valore?
DONNA CON GLI
ATTRIBUTI: è un’aberrazione contro natura per quanto detto sopra, con
l’aggravante che l’essere una donna di valore implica la negazione della
propria femminilità.
Anna Maria Miceli
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